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Luigi da Porto, lo scrittore di "Giulietta e Romeo"

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2019 16:42
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Cosa sappiamo di lui
Su Da Porto c'è abbastanza materiale da riempire una voce enciclopedica, eccone due:

Treccani (non scevra da errori grossolani, vedi post successivo)


Da Porto inoltre ha lasciato 69 lettere storiche da cui si possono ricavare dettagli sulla sua vita, anche se sono evidenti i suoi rimaneggiamenti in vista di una pubblicazione (Clough, 1993), per cui sono sempre da considerare con prudenza. Esistono inoltre altre lettere non comprese nel suo progetto (vedi ad esempio 1 e 2 in Sanudo, 1528).

Infine, Brognoligo ha scritto la più accurata delle bibliografie che si possono trovare online.

 

Bisogna sottolineare che la grafia del suo nome può variare moltissimo. Lo si trova per esempio come "Luigi Da Porto", "Alvise da Porto", "Aloyse de Porto", "Alovise de Porto", "Aluisio da Porto", "Alvixe da Porto", Aloisio Porto, Alviggi Porto, Alvigi da Porto, Aluigi da Porto...

 

La data di nascita di Da Porto si suppone vicina al 10 agosto 1485, sulla base della nota su "Rime e prosa" del 1539 che dice: "Visse M. Luigi anni 43 e mesi 9, e morì [...] il dì decimo di maggio 1529". 

La madre è Elisabetta Savorgnan Del Torre, ed è il suo legame con la potente famiglia friulana dei Savorgnan. Ha un fratello di nome Bernardino e delle sorelle.

Orfano prematuro di padre, lo è probabilmente anche di madre, perché la sua cura viene passata di parente in parente.

Non si sa dove abbia studiato. Forse anche a Urbino, perché dimostra di conoscerne le persone di corte (lettera di Bembo a Luigi), ma queste erano state in esilio a Venezia fino al 1503, quindi non è detto che Luigi abbia per forza frequentato Urbino per conoscerle. 

Nelle prime fasi della guerra di Cambrai, iniziata nel 1508, vive a Vicenza sotto l'occupazione tedesca e presumibilmente contribuisce alla liberazione della città da parte di Venezia alla fine del 1509 (Brogonoligo). 

Venezia lo insignisce del comando di 50 balestrieri a cavallo, ma dopo pochi mesi lo manda di stanza in terra di confine, nel Friuli, a Cividale. Nelle lettere, Luigi esprime l'amarezza che prova nell'abbandonare i grandi campi di battaglia forieri di gloria.

La causa del suo spostamento è probabilmente una manovra dello zio, Antonio Savorgnan Del Torre, capo militare del Friuli.

In Friuli Luigi partecipa ad alcune azioni che sono per lo più scaramucce e piccole battaglie.

A settembre 1510 è data una sua lettera a una anonima "degnissima nemica e donna", in cui rievoca come i due insieme abbiano spesso visto l'alba. È probabile che abbia scritto molte altre lettere d'amore, ma questa è entrata nella raccolta presumibilmente perché contiene la descrizione di uno degli scontri di frontiera, in cui Luigi cattura tra gli altri un giovane fante, Giorgino, ex servitore dell'amata.

 

Non sappiamo in quale misura Luigi sia stato coinvolto negli eventi della Zobia Grassa a febbraio 1511. Amaseo riporta delle voci: Luigi avrebbe simulato un attacco dei tedeschi su Pradamano, dando la scusa ad Antonio per mobilitare il suo esercito contadino; avrebbe inoltre strangolato nel sonno due dei responsabili dell'eccidio al fine di eliminare dei testimoni scomodi.

A maggio 1511 lo troviamo trasferito a Gradisca, una delle fortezze principali sul confine.

A fine giugno (lettera di Antonio Savorgnan) l'armata di Gradisca si fa sfuggire una scorreria tedesca, ma riesce a intercettarne un'altra il giorno dopo e a farne strage. Durante lo scontro Luigi viene ferito al collo da uno stocco (una spada corta a sezione triangolare).

Dal racconto di Luigi e dal decorso della ferita, si può desumere che la punta dello stocco abbia intaccato il midollo spinale, provocando uno shock spinale che ha causato una paralisi totale della durata di qualche mese, e una paralisi parziale permanente sul lato sinistro del corpo (Marzari parla del lato sinistro).

Luigi viene prima ricoverato in casa Savorgnan a Udine, e poi a Venezia. Qui dopo qualche tempo potrà deambulare con una gruccia (secondo una fonte non rintracciabile di Clough, vedi nota 43).

Vicenza resta in mano imperiale fino al 1517. Luigi fino ad allora scrive da Venezia e a volte da Padova.

Rientrato a Vicenza partecipa alla vita pubblica (Brognoligo) ma passa anche del tempo nella sua villa di Montorso.

Nel 1524 una lettera di Bembo parla di una novella scritta da Luigi: è probabile che si tratti della storia di Giulietta e Romeo. La novella per qualche tempo circola in copie manoscritte: almeno due sono giunte fino a noi (Perocco, 1997). Sono prive di titolo e del nome dell'autore, ma portano la dedica a Lucina Savorgnan.

Nel marzo 1528 scrive di febbri maligne che infestano Vicenza (Sanudo XLVII, p.94). Nel maggio 1529 si ammala (lettera di Bembo), e muore il giorno 10.

[Modificato da flowergreg 24/10/2018 20:56]
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Gregorio Grasselli
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Re: Cosa sappiamo di lui

Specifico l'errore grossolano contenuto nella voce su Luigi Da Porto del Dizionario Biografico Treccani compilata da Giorgio Patrizi.
 
Nel paragrafo:
D'altra parte le fonti storiografiche vicentine [...]
si riporta la "Crudel Zobia Grassa" come ambientata a Vicenza anziché a Udine. Gregorio Amaseo è presentato come "fonte storiografica vicentina" e Antonio Savorgnan come uno dei maggiorenti di Vicenza.
 
Patrizi cita nella parentesi la pagina 497 dei Diarii di Amaseo, dove appunto inizia la cronaca della Zobia Grassa (alle pp. 518-519 è riportato l'episodio citato dei due testimoni uccisi), ma i Diarii non sono inseriti nella bibliografia della voce, e quindi non sono stati consultati direttamente.
 
La fonte riportata da Patrizi è "C. Foligno, Appunti su Luigi Da Porto e la sua novella, in Nuovo Archivio veneto, n. s., XXIII (1922), pp. 420-32", rimando errato anch'esso poiché "Nuovo Archivio Veneto, nuova serie" esce fino al 1921, mentre dal 1922 si chiama "Archivio Veneto-Tridentino" (vedi l'elenco delle serie).
 
L'articolo di Foligno è infatti del 1912 (eccolo) e ciò che ne riporta Patrizi è completamente travisato: Foligno infatti dice che in Vicenza non c'erano rivalità tali da ispirare la novella di Da Porto. Proprio per ritrovarle, Foligno va a consultare la storia di Udine.

[Modificato da flowergreg 15/02/2019 16:42]
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